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Un nuovo investimento per produrre vaschette in pioppo sfogliato. L’ambiente conta. Cooperativa di lavoro che dal 1972 produce imballaggi in legno per il settore agroalimentare

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“L’innovazione non è mai arrivata attraverso la burocrazia e la gerarchia. È sempre arrivata attraverso gli individui”. Di questa frase di John Sculley, già amministratore delegato di Apple Computer, ne sanno qualcosa i 10 soci lavoratori della cooperativa Imballaggio, specializzata nella produzione e nella commercializzazione di imballaggi in legno per il mercato dell’ortofrutta e per quello ittico. Sì, perché l’azienda di Poggio Torriana, in provincia di Rimini, ha fatto della capacità di innovare la propria costante, a partire dai due moderni stabilimenti che rappresentano il fulcro dell’attività della cooperativa e in cui vengono costruiti bancali, pianali e cassette per la frutta, gli ortaggi e il pesce.

 

“L’attitudine alla sperimentazione di nuove soluzioni - spiega Paolo Ferrari, presidente di Imballaggio - è nel nostro Dna. Negli anni abbiamo cercato di adattare ed innovare le nostre linee produttive, per mantenere la necessaria competitività. E questo nonostante le difficoltà, dovute a certe scelte legislative e ad alcune decisioni prese dalla Gdo, che indubbiamente hanno penalizzato l’utilizzo dell’imballaggio in legno. Solo i mercati rionali e le aziende legate all’export e a qualche tipologia di prodotto ne mantengono costante la richiesta”.

 

Nata nel 1972, la cooperativa Imballaggio è presente sul mercato da più di 50 anni. L’azienda romagnola sempre di più nel corso del tempo ha dimostrato di saper rinnovare la sua produzione: se, munendosi di volta in volta della tecnologia più all’avanguardia per l’assemblaggio delle cassette in legno, gli anni Ottanta e Novanta sono stati quelli della conquista della leadership del mercato locale, gli anni Duemila - con il monopolio degli imballaggi in legno che ha ceduto il passo a favore di imballaggi alternativi di cartone, plastica e polistirolo  - hanno visto l’impresa riminese fare un ulteriore sforzo, in termini di investimenti, per rimanere competitiva e al passo con i tempi, nella ferma convinzione di poter contare su una domanda residua.  

 

“Oggi - dice ancora Ferrari - il nostro posizionamento è mutato e la produzione di imballaggi industriali, che è sempre stata per noi un’attività di complemento alla cassetta in legno, sta acquisendo un ruolo centrale, vista la richiesta della clientela. Un’ulteriore dimostrazione della capacità di resilienza della nostra cooperativa, in grado di resistere anche in condizioni di mercato sfavorevoli”. Condizioni, si può aggiungere, dettate dalla spinta dei produttori di materie plastiche, con le conseguenti “storture” del ciclo di post-consumo legato a quest’ultime, in netta controtendenza rispetto all’approccio ambientalista della cooperativa di Poggio Torriana, che ha fatto della gestione ecosostenibile delle foreste un valore irrinunciabile. “Una forte coscienza ambientale - conclude il presidente di Imballaggio - sta, per fortuna, spostando la scelta dei consumatori su tipologie di imballaggio sempre più ecosostenibili.  La nostra azienda, in tal senso, ha dato il via ad un nuovo progetto, sostenuto da CFI, che prevede la produzione  di vaschette in pioppo sfogliato. Una svolta nell’offerta dei prodotti della cooperativa, perché ci troviamo di fronte ad una linea di packaging completa ed ecosostenibile che non ha, ad oggi, competitor presenti nel mercato italiano. Un progetto che dà un grandissimo impulso al futuro di Imballaggio, mettendo in luce quanto siano propositive le realtà cooperative legate al mondo dell’ecosostenibilità”.