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La cooperativa “La Nuvola”: l'inclusione come punto di riferimento

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“Il vero splendore è la nostra singola, sofferta, diversità”. Forse nessuno può comprendere queste parole di Margaret Mazzantini meglio dei 91 soci e degli oltre 300 operatori della cooperativa sociale La Nuvola, nata a Chiari, in provincia di Brescia, nel 1991. Sì, perché dell’inclusione e della progettazione di servizi in favore di persone in condizione di fragilità, l’impresa lombarda ha fatto la propria ragion d’essere. Come ci racconta, in questa breve intervista, Rosangela Donzelli, presidente de La Nuvola.  

 

Presidente Donzelli, per cominciare, ci può dire di cosa si occupa la vostra cooperativa?

La nostra cooperativa opera nell’ovest bresciano, al confine con le province di Bergamo e di Cremona, progettando iniziative di promozione sociale e culturale e gestendo servizi specialistici e di assistenza. Pertanto, ci prendiamo cura di bambini, adulti e anziani a domicilio o che si trovano nelle strutture residenziali. Il nostro impegno si traduce anche in politiche di legalità, inclusione, conciliazione: politiche di welfare, certificazione sulla parità di genere, certificazione di qualità e rating di legalità. Il tutto facendo leva su un forte radicamento nel territorio, valorizzato dal dialogo con associazioni, enti e istituzioni e da un lavoro di rete preferibilmente declinato in forme di co-programmazione e co-progettazione, per offrire risposte integrate e condivise ai bisogni della comunità.

 

Ci dice qualcosa di più sui servizi offerti dalla cooperativa? 

Negli anni abbiamo sperimentato diverse attività sociali e sanitarie in risposta ai bisogni dei cittadini e delle istituzioni, spinti anche dal desiderio dei soci di affrontare progetti innovativi. Basti pensare, solo per fare qualche esempio, alla “Bios - Rete di servizi per la Neuropsichiatria”, un progetto specialistico davvero unico nell’ambito dell’Asst di Franciacorta, che è diventato realtà nel 2015 anche grazie alla partecipazione societaria di CFI e che comprende strutture residenziali, semiresidenziali e ambulatoriali per la cura di bambini e adolescenti con disturbi del neurosviluppo; o, ancora, all’attività rivolta alla tutela dei diritti per quanto concerne la gestione del servizio legato all’Amministrazione di Sostegno, promossa  dall’associazione di volontariato “Mafalda”, nostra socia fruitrice.

 

Qual è la vostro punto di forza?

La cooperativa ha maturato una significativa esperienza nei settori sociosanitario, sanitario ed educativo, consolidando un’offerta di progetti diversificata e di buona qualità. La lunga storia e la competenza acquisita ci hanno permesso di affrontare le diverse esigenze del territorio, grazie a un approccio basato sulla personalizzazione degli interventi e sulla loro integrazione, anche economica, mettendo insieme le “misure” pubbliche e quelle del privato “illuminato”, con l’obiettivo di rendere sostenibili pure alcune piccole ma significative sperimentazioni. Uno degli aspetti che più ci contraddistingue è l’approccio multidisciplinare, che coordina servizi sanitari, sociosanitari, educativi e neuropsichiatrici, garantendo percorsi di assistenza completi e su misura. Questo approccio non solo risponde ai bisogni specifici delle persone ma coinvolge attivamente le famiglie, i servizi pubblici, le realtà associative, la “società civile”, promuovendo una rete di supporto più ampia e partecipativa. Direi, poi, che un ulteriore elemento di forza lo si può individuare nel miglioramento costante delle buone prassi professionali, attraverso una formazione continua, che oltre a garantire l’innovazione dei processi gestionali, consente agli operatori di valorizzare i propri talenti.

 

“Il futuro inizia oggi, non domani”, ha detto Papa Giovanni Paolo II. Il futuro de La Nuvola come lo vede?

Luminoso, se i soci e gli amministratori sapranno accoglierlo con entusiasmo, coraggio e consapevolezza delle opportunità che l’impresa cooperativa offre e del ruolo sociale e politico che ricopre. 

 

Per tornare al presente: quali sono i benefici che avete ottenuto grazie al progetto europeo Small2big, rivolto a finanziare le imprese sociali?

Il progetto Small2big ha portato a una serie di miglioramenti significativi, che hanno rafforzato le fondamenta dell’impresa e migliorato la qualità dei servizi offerti. Grazie ad alcuni interventi immobiliari, è stato possibile rinnovare gli spazi delle nostre strutture sociosanitarie, rendendoli più accoglienti, funzionali e capaci di rispondere meglio ai bisogni di chi li vive e li utilizza quotidianamente. Interventi effettuati mostrando una grande attenzione verso la sostenibilità energetica, per contribuire a ridurre l’impatto ambientale e la carbon footprint.

 

L’ultima domanda è quasi scontata: che cosa significa, per voi, essere una cooperativa?  

Essere una cooperativa significa adottare un modello imprenditoriale che supera il “semplice fare bene l’impresa”. Essere un’impresa sociale in forma cooperativa, partecipata da soci di diversa natura, significa “creare valore aggiunto” e distribuirlo fra i vari stakeholder, senza dimenticare la funzione mutualistica intergenerazionale, che ci impegna a mantenere e sviluppare l’impresa. Questo approccio integra attività economica e impatto sociale, ponendo al centro le persone, con l’obiettivo di contribuire alla crescita della comunità e dei territori in cui si opera. Il valore sociale e quello della responsabilità condivisa sono al centro di ogni azione. La cooperativa mira a creare contesti sociali inclusivi, rispondendo ai bisogni delle persone con servizi di qualità e promuovendo la dignità e lo sviluppo umano. Si tratta di un modello che unisce responsabilità personale e collettiva, orientato a migliorare la vita dei singoli e a favorire la coesione sociale.

 

Andrea Bernardini